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GARAGE RESYKLD, AUSTRALIA

CLIFF DREVERMANN, ARTISTA-CUSTOMIZZATORE: “LE MIE MOTO GUZZI”

E’ APPASSIONATO DEL MARCHIO DELL’AQUILA E DELLA VESPA. HA TRASFORMATO UN NUOVO FALCONE 500 IN UNA SCULTURA SU DUE RUOTE, CHIAMATA “ROD RAT”.

Cliff Drevermann posa con la sua Moto Guzzi 750 S3 del 1975, da lui restaurata.

OFFICIAL VIDEO CLIFF DREVERMANN MG 750 S3

VIDEO DI CLIFF DREVERMANN, ANCHE AUTORE E COMPOSITORE DELLA MUSICA DI SOTTOFONDO.

Ottobre 2018 – Lui è Cliff Drevermann, ha 56 anni e vive sulla Sunshine Coast, nel Queensland, in Australia. Appassionato delle italianissime Moto Guzzi, è un originale e apprezzato customizzatore – Moto Resykld è il nome della sua officina – ma anche artista, musicista e compositore. Restaura a mano, pezzo per pezzo, le moto vintage, alcune reinterpretandole fino a trasformarle – come ha fatto con la sua Rod Rat su base Moto Guzzi Falcone 500 del 1974 – in sculture viaggianti su due ruote. Con estrema cura dei dettagli. Una moto da esposizione!

“Rod Rat” di Cliff Drevermann by Moto Resykld su base Nuovo Falcone 500, ricca di accurati dettagli che rimandano all’origine del marchio Moto Guzzi.

Qui il suo articolo, inviato a Wide magazine, sulla sua creazione MG “Rod Rat”.
Articolo di Cliff Drevermann: “La mia moto Rod Rat customizzata è nata come una Moto Guzzi Nuovo Falcone 500cc del 1974: era uno dei venti esemplari importati privatamente in Australia e offerti in vendita. In precedenza, questa moto era stata in servizio nell'esercito Serbo e venne da me dipinta interamente di nero per essere utilizzata durante le operazioni notturne; il contachilometri segnava 11.000 chilometri.

Esemplare di Moto Guzzi Nuovo Falcone 500, versione militare, del 1974.

Con il suo volano esterno massiccio e la configurazione del motore risalente alle prime versioni delle Guzzi, ho potuto vederne un grande potenziale per creare una moto modificata in stile retrò.

Sono stato ispirato a costruire questa moto dopo il successo del mio restauro della mia Moto Guzzi 750 S3 del 1975, che possiedo da alcuni anni e, come artista con un background nel realizzare pezzi scultorei trasformando rottami, ho voluto fare qualcosa di diverso e originale per il progetto Rod Rat. Il serbatoio del carburante è del modello di motocarro Moto Guzzi Ercole a tre ruote, ed ho usato la cintura-tracolla di pelle con fibbia di una vera chitarra Fender per realizzare la cinghia di pelle copri-serbatoio. Il parafango anteriore è realizzato dal secondo parafango posteriore NF, ed entrambi i cerchioni sono in realtà dei cerchi anteriori da 18" della V7 Racer.

Dieci anni fa, nel 2008, ho viaggiato per 4.000 chilometri in giro per l'Italia su una Vespa 150cc, ed ho sviluppato una passione per queste macchine leggendarie; ho quindi usato la ‘mascherina’ del fanale di un modello del 1958 per l’anteriore. Da notare, il dettaglio con stampa e timbro del duplicato Italiano del porta-tassa di circolazione circolare, che ‘racconta’ la storia del marchio, a partire dall’anno di fondazione della ‘Società Anonima Moto Guzzi’: 1921; e mostra anche l’importo dell’epoca, pari a 2 mila lire italiane, che era la somma iniziale che l’armatore genovese diede al figlio Giorgio Parodi nel 1919, per aiutarlo nell’impresa che fu un successo, che continua da 97 anni!

Il circuito di illuminazione è innescato da un sensore di movimento PIR 12v montato sotto il sedile. Quando si viaggia in sella alla moto, il movimento attiva il faro, il fanalino posteriore, il manometro, le luci e anche una striscia di illuminazione a LED viola, nascosta sotto il serbatoio, che rimane accesa per venti secondi. In linea con il mio lavoro di artista, il riflettore del faro anteriore è costituito da una ciotola antica in argento massiccio, combinata con una replica Lucas Diffusa con lente smerigliata e lampadina 3W LED oscurata, così da riprodurre l'effetto di una lampada a gas d’epoca. Infine, CV 26.2 inciso sulla targa in vinile tagliata al laser indica il numero massimo di cavalli della moto, come citato nel manuale d’officina in italiano del Nuovo Falcone. Viva la Moto Guzzi!”.

Aggiunge ancora Cliff: “Spero che molte persone siano ispirate dal mio Falcone: è il risultato di tre anni di lavoro e, va detto, è la prima moto custom al mondo ad utilizzare ruote di skateboard come supporto del serbatoio del carburante! Forse questa mia opera potrebbe essere esposta al Museo Piaggio in Italia. Sogno di mostrare il mio lavoro a livello internazionale, perché sia valutato, e spero apprezzato, da molti affinché li ispiri a compiere passi fuori dagli schemi”.
E conclude: “Quando ho girato in Vespa nel 2008 ho guidato a lungo, al sud fino a Napoli (girando tra le stradine a caccia di scooter da fotografare), prima di riportare il veicolo a Milano e prendere poi l’areo per tornare in Australia. Ho percorso circa 4.000 km in tre settimane. Un viaggio indimenticabile. Mi piacerebbe viaggiare ancora un giorno, attraverso l’Italia, poi in Spagna e oltre fino in Marocco”.
Good Luck, Cliff: che i tuoi sogni si avverino!