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ANTONIO LIGABUE E MOTO GUZZI: LEGAME D’ARTE E DI VITA

Antonio Ligabue, a sinistra Autoritratto con moto; a destra, l’artista con una delle sue Moto Guzzi (fonte www.museo-ligabue.it).

BERLINALE 2020: ORSO D’ARGENTO ALL’ATTORE ELIO GERMANO, PROTAGONISTA DI “VOLEVO NASCONDERMI”, FILM-RITRATTO DEL GENIALE PITTORE E SCULTORE ITALIANO. ED È APERTA FINO A NOVEMBRE LA NUOVA MOSTRA “INCOMPRESO” NEL MUSEO A LUI DEDICATO.

Moto Guzzi GTW 500 del 1937 in una esposizione, con l’autoritratto di Antonio Ligabue in sella allo stesso modello di moto. Nella sua vita ebbe ben 16 Moto Guzzi.

2 Marzo 2020 - Antonio Ligabue è certamente uno degli artisti maggiormente legati a Moto Guzzi. Anche alcuni pittori futuristi – che nelle loro opere esaltavano i concetti di modernità e velocità – come Leonardo Papasogli, Mino Lo Savio, Fortunato Depero, Paolo de Cuarto - hanno valorizzato Moto Guzzi e il suo fascino mitico. Ma certo per Ligabue (Zurigo, 18 dicembre 1899-Gualtieri-Reggio Emilia, 27 maggio 1965), pittore e scultore italiano, trai più importanti artisti naïf del XX secolo, il rapporto con le moto di Mandello travasava dalla vita all’arte, e viceversa.

Antonio Ligabue. Autoritratto con moto (1952).

"Quando era disperato… saliva sulla moto e sfidava la nebbia dei viottoli di campagna... perché la testata scoppiettante e calda della Guzzi era l'unica consolazione contro il gelo dell'inverno e l'ostilità imperscrutabile del mondo", ne scriveva Edmondo Berselli.

Moto Guzzi GTV 500cc.

Artista geniale dalla vita tormentata e drammatica, espulso dalla Svizzera a vent'anni, Antonio Ligabue nel 1919 si trasferisce a Gualtieri in Emilia-Romagna, dove comincia a dipingere e, con i primi soldi ricavati dalla vendita delle sue opere, acquista una Moto Guzzi rossa con la quale comincia a girare la Bassa reggiana. Sulla schiena porta legati i quadri da mostrare e vendere ai ricchi proprietari terrieri della zona. Moto Guzzi diventa la sua compagna di vita, amata tanto da ritrarla in due suoi dipinti.

Antonio Ligabue: autoritratto con moto, cavalletto e paesaggio (1953-1954).

Il film “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti (2020), acclamato al 70° Festival Internazionale del Cinema di Berlino, con magistrale interprete protagonista Elio Germano, vincitore dell’Orso d’Argento quale migliore attore, ha riportato in auge presso il grande pubblico l’artista Ligabue, immortalando anche le sue scorribande in sella alle amate Moto Guzzi.

VOLEVO NASCONDERMI di Giorgio Diritti (2020) - Trailer Ufficiale HD.

E il Museo Antonio Ligabue di Gualtieri (Reggio Emilia), “patria” dell’artista, gli dedica una nuova mostra – intitolata “Incompreso”, La vita di Antonio Ligabue attraverso le sue opere – aperta fino all’8 novembre 2020. Sono esposti 22 quadri di Ligabue, tra cui alcuni presenti nel film Volevo nascondermi, oltre a diverse statue, documenti inediti e fotografie scattate all’artista da Walter Breveglieri.

INFO MOSTRA:
www.museo-ligabue.it

(Fonte immagini di sfondo di questo articolo: www.fondazionearchivioligabue.it/opere).