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I FONDATORI DI MOTO GUZZI

IL MOTORISTA, L’AVIATORE, L’ARMATORE
E…L’AQUILA AD ALI SPIEGATE

“PREOCCUPATEVI DEGLI INTERESSI DEL NOSTRO PAESE PIU’ CHE DEL VOSTRO INTERESSE…SIATE INDULGENTI CON GLI ALTRI E SEVERI CON VOI STESSI” (DALLA LETTERA-TESTAMENTO DI GIORGIO PARODI AI FIGLI).

Un’amicizia nata durante la Prima Guerra Mondiale quella tra il maresciallo motorista Carlo Guzzi (Milano, 1889-Davos, Svizzera, 1964), di padre ingegnere, e l’aviatore pluri-decorato Giorgio Parodi (Venezia, 1897-Genova 1955), figlio di armatore genovese. Con loro, l’amico pilota provetto Giovanni Ravelli; tutti e tre erano appassionati di motori e di sport motociclistici. La storia narra che Carlo Guzzi propose a Giorgio e a Giovanni il progetto di costruire una motocicletta di nuova concezione, una volta terminato il conflitto, ricevendone entusiastica adesione. Nel Dopoguerra, quei giovani ex militari diedero vita ad una straordinaria avventura imprenditoriale, che prosegue oggi con successo, a 95 anni dalla fondazione.

Il primo prototipo: la motocicletta Guzzi-Parodi.

La prima moto sviluppata fu la G.P. (dalle iniziali di Guzzi-Parodi) nel 1919: rimase un prototipo a causa degli alti costi di produzione derivanti da un progetto che utilizzava alcune soluzioni aeronautiche, come ad esempio la doppia accensione. Fu costruita con l'aiuto di Giorgio Ripamonti, nella cui officina Carlo Guzzi aveva lavorato da giovane come meccanico. A Mandello del Lario una targa lo ricorda.

Il prototipo comunque convince per la bontà del progetto e il 15 marzo del 1921, nacque ufficialmente la “Società Anonima Moto Guzzi”, avente per oggetto “La fabbricazione e la vendita di motociclette e ogni altra attività attinente o collegata all'industria metalmeccanica”. Soci dell'impresa furono Emanuele Vittorio Parodi, noto armatore genovese, il figlio aviatore Giorgio e l’amico motorista Carlo Guzzi. Giovanni Ravelli, invece, scomparve in un fatale incidente aereo. Alla sua memoria si deve l'introduzione nel logo Moto Guzzi dell’aquila ad ali spiegate, simbolo dell'Aviazione Navale e della Regia Marina dell’epoca. Il capitale iniziale della società, che subito fu stabilita a Mandello del Lario (dove si era trasferita la famiglia Guzzi), a due passi dal Lago di Como, in provincia di Lecco, ammontava a circa duemila lire del tempo. Carlo Guzzi, fin dall'inizio, coinvolse nell’impresa il fratello maggiore Giuseppe (detto “Naco”), ingegnere e anch’egli appassionato motociclista.

La prima Moto Guzzi di Serie: la “Normale”.

Una versione semplificata del primo prototipo, denominata “Normale”, con 8 CV di potenza e cambio a tre velocità, venne messa in vendita e il primo anno ne furono costruite 17. Fu la prima moto, prodotta dal 1921 al 1924, con il logo dell'Aquila sul serbatoio e con il nome Moto Guzzi (una scelta quale segno di rispetto al progettista Carlo Guzzi, operata da Giorgio Parodi il quale non volle che il nome G.P. potesse essere confuso con le proprie iniziali). Moto Guzzi sotto la guida tecnica di Carlo Guzzi conobbe un’inarrestabile espansione con decine di modelli dal grande successo commerciale. Carlo Guzzi fu un innovatore, sviluppò moto di ogni tipo, esplorò configurazioni motoristiche avanzate; fu il primo a costruire una galleria del vento nel 1950 per lo studio aerodinamico delle motociclette.

Foto storica della galleria del vento nello stabilimento Moto Guzzi di Mandello del Lario; sotto il modello custodito nel Museo MG.

Il nome Moto Guzzi rimane scritto nella storia mondiale della motocicletta, anche per i suoi innumerevoli risultati sportivi; si contano ben 3.332 vittorie in competizioni ufficiali, la prima nella prestigiosa Targa Florio del 1921 che inaugura una serie impressionante di successi: nel ricco palmarès Moto Guzzi, al momento del ritiro dalle competizioni (1957), figurano tra l’altro ben 14 titoli mondiali velocità e 11 Tourist Trophy.

Da sinistra: Giorgio Parodi stringe la mano al vincitore del Tourist Trophy 250 (Isle of Mann, anno 1935) Stanley Woods in sella ad una moto Guzzi da competizione. Nella foto accanto, c’è anche Carlo Guzzi.

Giorgio Parodi era il grande appassionato degli sport motoristici: sui campi di gara si presentava sotto pseudonimo, come al tempo usavano molti piloti delle famiglie nobili o note, per riservatezza. Giorgio scelse “Lattuga” come nomignolo, riferendosi all’umile insalata, perché privo di enfasi e adatto a sottolineare il principio di essenzialità che caratterizzò tutta la sua vita.

Nel campo motociclistico, infatti, Parodi rappresentò la vera anima sportiva della Moto Guzzi, a differenza del socio Carlo Guzzi che avrebbe preferito dedicare i suoi preziosismi tecnici esclusivamente a migliorare l'affidabilità, le prestazioni e il comfort della produzione di serie. L'attività sportiva di MG, sotto la direzione di Parodi, fu improntata a un sano spirito di competizione: quando la sua scuderia vinceva la gara, faceva accompagnare il pilota alla premiazione da un solo rappresentante dell'azienda, scelto a turno tra i più meritevoli. Invece, quando la vittoria andava agli avversari, tutti gli addetti della squadra e i piloti MG stavano sotto il podio ad applaudire il vincitore.

Il monumento a Carlo Guzzi, nel centro di Mandello, e il murales con l’aquila nello stabilimento MG.

La storia di Moto Guzzi continua ancor oggi, come allora, nello storico stabilimento di Mandello del Lario, dove ha sede anche il Museo che, alle migliaia e migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo, offre una straordinaria passerella di “bellezze” motorizzate firmate con il marchio dell’aquila ad ali spiegate.

INFO:
www.motoguzzi.com/it_IT