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STATI UNITI

IL VIAGGIO INTERIORE:
MELISSA HOLBROOK PIERSON E MOTO GUZZI

MICHAEL O’KEEFE, EDITOR DEL PORTALE “CONSUMERS ADVOCATE.ORG-EDITORIAL & CUSTOMER REVIEWS” SEGNALA LA PUBBLICAZIONE DI UN BEL SERVIZIO INTITOLATO “RIDING HISTORY: 3 WOMEN WHO CHANGED THE FACE OF MOTORCYCLING” (“TRE DONNE CHE HANNO CAMBIATO IL VOLTO DEL MOTOCICLISMO”), FIRMATO DA JIM TRUMM E DEDICATO A TRE STRAORDINARIE MOTOCICLISTE. UNA DI LORO E’ MELISSA HOLBROOK PIERSON, VIAGGIATRICE E SCRITTRICE, CHE AMA IL SOUND DELLA MOTO ITALIANA DI MANDELLO. QUI L’ARTICOLO DI JIM SU MELISSA.

Articolo di Jim Trumm: Il libroThe Perfect Vehicle: What It Is About Motorcycles (Il veicolo perfetto: l’essenza della moto), di Melissa Holbrook Pierson, inizia con un passaggio lirico che pare, a tutti gli effetti, la descrizione di un rito religioso. “La chiave è già scivolata nell'accensione, sulla sommità del manubrio. Poi il centauro solleva una gamba, scavalca con delicatezza la sella e si pone seduto, mantenendo il proprio peso sulla punta dei piedi. Una spinta esercitata con le cosce; la moto balza in avanti, una volta, un’altra ancora, finché lo slancio impresso libera la moto dal cavalletto centrale... La chiave gira; si accendono le stupide luci... Il pulsante di avviamento sulla parte destra del manubrio, una volta premuto, dà inizio a una sorta di misterioso ronzio, che si diffonde giù in basso. Simultaneamente, mentre si gira la manopola dell’acceleratore, il motore sembra lamentarsi, singhiozzare, per poi ruggire. A pochi centimetri dalle ginocchia del motociclista, nel cuore stesso del veicolo, arde ed è custodito un potente fuoco”.

IL LIBRO DI MELISSA, PUBBLICATO PER LA PRIMA VOLTA NEGLI STATI UNITI DA W. W. NORTON & COMPANY INC. A NEW YORK NEL 1998, E’ DIVENTATO FAMOSO TRA I MOTOCICLISTI ED E’ STATO PUBBLICATO ANCHE IN ITALIA DA FELTRINELLI. SULLA COPERTINA FIGURA UNA INTERPRETAZIONE ARTISTICA DELLA MOTO GUZZI V8 (OTTO CILINDRI); A DESTRA, FOTO DELLA RARA MOTOCICLETTA D’EPOCA (DAL SITO RARESPORTBIKES), DEGLI ANNI CINQUANTA.

Visto l'elevato livello di attenzione, da parte della Pierson, nei confronti dei rituali da seguire prima di fare un giro in moto, non costituisce di certo motivo di sorpresa il fatto che lei ci racconti la visita effettuata al Museo della Moto di Otterbach, in Germania, in termini quasi spirituali: “Abbiamo ammirato tutte le eleganti vecchie moto, dall’Aermacchi alla Zündapp; certamente, non abbiamo apprezzato in misura minore il fatto che fossero ospitate in una ex chiesa. Per quel che ci riguardava, era ancora un luogo di culto”.

Recente raduno al Museo della moto di Otterbach, in Germania, tra le mete dei Guzzisti (www.motorradmuseum-heinz-luthringshauser.com).

Ma ciò che inizia in forma di rituale assume ben presto le sembianze di un'inchiesta psicologica. E, per riprendere il sottotitolo del libro della Pierson, qual è la vera essenza della moto? Certamente è più che fare un semplice giro, una corsa o un viaggio con essa. La risposta più diretta fornita dall’autrice si ottiene quando quest’ultima afferma che “le moto sono un modo per viaggiare dentro di sé, e un modo per uscire da noi stessi”.
Scrivendo The Perfect Vehicle, la Pierson sperava di comunicare l'essenza del motociclismo a un vasto pubblico. Ma non è andata proprio così. Il libro è divenuto molto popolare tra i motociclisti, ma non ha fatto molta presa tra coloro che non vanno sulle due ruote.

Melissa in sella a una Moto Guzzi V7 Classic, con Ed Milich, California (poeta, scrittore e columnist di Motorcyclist magazine, motociclista appassionato di moto italiane, ha vinto gare al Daytona International Speedway in sella alla sua Moto Guzzi V65; è un famoso “Moto Guzzi guy”: così è descritto sul blog Cary and John, Reporting from the road, da cui sono tratte le foto).

Nel corso di un'intervista rilasciata per questo articolo, la Pierson lamenta anche il fatto di come la tecnologia abbia in qualche modo danneggiato il suo legame con il magico mondo della motocicletta. “Ora mi sento un po’... distante dalle mie moto. Questa sensazione la avverto soprattutto quando sono in sella, perché non sono più in grado di prestare la stessa attenzione, come un tempo, al funzionamento dei meccanismi interni della moto, quando questa è ferma. Oppure di relazionarmi in modo fisico a gran parte di ciò che accade quando sono per strada. E questo perché non posso proprio farlo: tutto è dentro al funzionamento invisibile di un chip che non viene 'letto' da me, ma da un computer.”
Melissa Pierson si è avvicinata al motociclismo verso i venticinque anni, dopo aver ottenuto la laurea al Vassar College e il master alla Columbia University. Una volta scoperta la moto, ha preso il sopravvento, in lei, un diverso tipo di apprendimento. Ha, in effetti, scoperto la gioia, la potenza, la pace, la paura, la vulnerabilità e la felicità che possono albergare o manifestarsi nell’animo di un motociclista nello spazio di sole dieci miglia. Così se ne è andata in giro per New York City e nei dintorni della Grande Mela. Ha girato l’America in lungo e in largo. Con la sua moto ha viaggiato anche in Europa. Ma il vero viaggio è quello compiuto attraverso l’affascinante paesaggio della psiche. The Perfect Vehicle è un diario di viaggio tanto quanto il libro Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta riguarda le autostrade del nord-ovest. Ciò significa che non parla affatto delle strade e degli itinerari percorsi.

Nelle foto sotto il titolo e il sommario: Melissa con la sua moto, una Moto Guzzi 650 Lario del 1986; qui sopra, durante un ride attraverso gli States, in sella ad una più recente Moto Guzzi Norge GT 8V (foto di Joe Sokohl).

Per compiere questi viaggi interiori, la Pierson non sale in sella a una trail bike, a un missile da strada o ad una comoda e lussuosa moto da granturismo. Lei preferisce il design scolpito, vigoroso e italiano di Moto Guzzi: “Riconoscerei il sound di una grande Guzzi anche mentre sto dormendo. Concentra le sue energie sonore nella parte superiore del tuo torace, risuona attraverso le tue ossa. È... il sound della gioia."

“Melissa scrive in modo tale da farti sentire su quella moto, con il vento che ti sfreccia accanto, mentre avverti ogni sobbalzo e ogni curva della strada. Oltre ad evocare l’intensa sensazione che si prova guidando una moto, l’autrice richiama ugualmente la fisicità del veicolo, nelle linee e nel peso, ma soprattutto nel suo sound”. Amy Cherry, Vice Presidente & Senior Editor, casa editrice W. W. Norton & Company.

Nonostante il suo status di motociclista donna, Melissa Pierson fa particolare attenzione nel cercare di non parlare per tutte le donne bikers. “Non penso che l’andare in moto sia un'esperienza legata al genere”, ha detto nel corso dell’intervista rilasciata per questo articolo. “È legato al genere il modo in cui viene percepito il motociclista... A volte le donne devono superare uno strato di resistenza extra, nel senso di doversi prima riprendere il diritto fondamentale di fare ciò che vogliamo fare senza alcun biasimo. Nelle culture che presentano forti prescrizioni riguardo al genere, questo può comportare il rischio di punizioni fisiche, ma in molti dei casi più gravi – e ciò avviene in tutto il mondo – si riscontrano ora esempi di donne che si sono avvicinate all’utilizzo della moto rischiando punizioni o addirittura danni fisici; si tratta davvero di uno sviluppo nuovo e sorprendente. Gli uomini non devono affrontare tutto questo”.

(Cartellone dedicato a Moto Guzzi…’un mondo di amici’, visto da Melissa durante un viaggio in moto attraverso gli States e fotografato da Joe Sokohl).

Il secondo libro della Pierson dedicato al mondo delle moto, The Man Who Would Stop at Nothing: Long-Distance Motorcycling’s Endless Road (L'uomo che non si fermerebbe davanti a nulla: la strada infinita del motociclismo sulle lunghe distanze), è stato pubblicato nel 2011. L’autricenon aveva affatto messo in programma di scrivere nuovamente di moto, fino al momento in cui è avvenuto l’incontro con la subcultura del motociclismo delle lunghe distanze, ovvero persone che percorrono 1.000 miglia in un solo giorno in maratone da “sedere di ferro”. “È un’attività pazzesca, che ti assorbe completamente: sapevo che avrei dovuto scrivere a riguardo", ha osservato la Pierson. “Continuo a pensare che queste persone siano matte. Ma sono tra gli esseri umani più intelligenti e generosi che abbia mai incontrato. Deve esserci di sicuro una connessione.”
Più di recente, Melissa Pierson ha intrapreso un viaggio attraverso l'India, un altro di quei viaggi che allargano la mente, l'anima e gli orizzonti.
E sta ancora scoprendo l’essenza della moto.

Articolo completo di Jim Trumm (pubblicato su ConsumersAdvocate.org-Editorial & Customer Reviews):
www.consumersadvocate.org/features/riding-history-three-women-changed-face-motorcycling