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Viaggi

APE WAY ETHIOPIA:
IL REPORTAGE DEL TAURINORUM TEAM

TRE APE PIAGGIO CITY PASSENGER, 11 GIOVANI PER TRE EQUIPAGGI, 18 GIORNI IN VIAGGIO ATTRAVERSANDO 2.500 KM IN AFRICA. QUI IL VIDEO DELLA STRAORDINARIA AVVENTURA

APE WAY ETHIOPIA – PIAGGIO OFFICIAL VIDEO

“Il Taurinorum Team è tornato a macinare chilometri... 11 i componenti del team, 18 i giorni di viaggio, 2.500 i chilometri percorsi, 3 le ruote su cui si è viaggiato!”. Piaggio Veicoli Commerciali ha promosso il progetto di attraversare l’Etiopia in Ape, con gli obiettivi di far conoscere il famoso veicolo a tre ruote nel sud del Paese africano e di sensibilizzare sul tema della sicurezza stradale. Ben più di un road-show promozionale: lo scopo (raggiunto) era valorizzare il brand Piaggio, e in particolare l’Ape, promuovendo un business socialmente ed eticamente integrato con il territorio e le realtà locali, di concerto con TAGROW, l’importatore di Piaggio in Etiopia, e la collaborazione dell’Ambasciata italiana.

IL PROGETTO. “ApeWay Ethopia 2015 (6-22 novembre con partenza e arrivo ad Addis Abeba, ndr) è stato il primo viaggio di un format ideato dal Taurinorum Team, il cui nome dice già molto: ‘Il Mondo al Rallentatore’. Il principio è semplice: viaggiare on the road prestando attenzione a tutto ciò che ci passa sopra, sotto e a fianco, e per farlo è necessaria una lentezza e una costanza che abbiamo trovato nei tre Ape, a bordo delle quali abbiamo realizzato la nostra prima avventura”.

Il progetto ApeWay ha voluto anche promuovere nella popolazione una maggiore conoscenza in tema di sicurezza stradale. Infatti, la mobilità in Etiopia risente di un elevato numero di incidenti stradali, che avvengono, in particolare, fra pedoni e veicoli, soprattutto di notte. Una problematica che è all’attenzione sia delle istituzioni a livello nazionale (attraverso il National road safety action plan), sia internazionale attraverso WHO (World Health organization) e FIA (Fédération Internationale de l'Automobile) che promuovono la campagna Action for Road Safety. I tre equipaggi del Taurinorum Team hanno distribuito alle popolazioni etiopi oltre 5.000 braccialetti catarifrangenti gialli e centinaia di magliette ad alta visibilità.

INCREDIBILE APE. “L’Ape è forse il mezzo che dalla sua nascita (1948) più si è adattato a variazioni geografiche e funzionali. L’intento del progetto è stato anche promuovere l’Ape in funzione di uno sviluppo socialmente ed eticamente responsabile, questo anche grazie alla collaborazione con ONG locali, ottimizzando e facilitando il lavoro che già svolgono per lo sviluppo del territorio. Grazie alla sua capacità di adattarsi pressoché a qualunque territorio – e garantiamo di aver messo alla prova le nostre Api, durante la spedizione in Etiopia, su asfalto, sterrato, fango, e persino in assenza totale di strade – l’Ape inizia ad essere utilizzata nel Paese sia come taxi che come veicolo cargo, per trasportare acqua, legname e prodotti agricoli da una città all’altra, sostituendosi ai carri a traino animale che ad oggi occupano spesso il bordo della strada, anche nelle ore più rischiose per la guida, ossia di notte”.

DOCUMENTARE I TERRITORI: FONTI D’ACQUA E STRADE. “La diversificazione del Team in 11 componenti ha permesso di dividerci il lavoro sul campo; oltre alla realizzazione di materiale video e foto con l’aggiunta di grafiche, e alla cura di un diario di viaggio, la spedizione ha potuto prestare attenzione, insieme al tema della sicurezza stradale, ad ulteriori tematiche di fondamentale valore sociale.

TRAILER-APEWAY ETHIOPIA TAURINORUM TEAM

Uno degli obiettivi raggiunti, per esempio, è stato la mappatura GPS di tutte le fonti d’acqua incontrate lungo la strada, per creare una mappa virtuale di pozzi, fonti e acqua potabile, disponibile online in open source. E ancora, la realizzazione di foto a 360° in luoghi e momenti particolari del viaggio sarà alla base della creazione di un itinerario in street view che permetterà l’immersione nei luoghi visitati a 360°”.

LA COLLABORAZIONE CON LE ONG: CVM E CIAI. “Grazie ad ApeWay 2015 abbiamo avuto la fortuna di collaborare con due ONG italiane che svolgono un lavoro fondamentale per lo sviluppo del territorio: CVM (Comunità Volontari per il Mondo) e CIAI (Centro Italiano Aiuti all’Infanzia), presenti da tempo nel Paese e di cui conoscono bene la realtà.

La prima, CVM, è una realtà che da più di 30 anni si occupa di portare acqua potabile nel sud del mondo, educando alle corrette condizioni igienico-sanitarie da osservarsi; inoltre, tutela i diritti delle donne e accoglie gli orfani di strada che, grazie a CVM, hanno la possibilità di studiare e imparare un mestiere. Con loro siamo riusciti a mappare un pozzo (di Gurmoladissa) di cui beneficiano oltre di 7.400 abitanti, di cui 2.000 studenti, tra bambini e ragazzi… i quali ci hanno sommerso con allegria non appena scesi dall’Ape! Il CIAI nasce nel 1968 e da allora si batte per il riconoscimento dei diritti dei bambini, per dar loro la possibilità di avere accesso a istruzione e formazione professionale.

Dopo esserci inerpicati sulle montagne per due ore di camminata, abbiamo raggiunto una scuola a Hello, un remoto villaggio dove si riesce a dare istruzione a bambini di molte valli isolate dei dintorni. Abbiamo anche assistito ad uno spettacolo dei ragazzi della scuola di circo di Arba Minch, una delle principali città dell’Etiopia”. Il futuro di questi ragazzi, se non fosse per il CIAI, sarebbe molto più difficile, con il rischio di essere sfruttati.

LE STRADE, TRA CAMION E PEDONI. “Uomini, donne e bambini camminano sull’erba a lato strada. A loro fianco, buoi, capre, asini, qualche cane solitario. Poi ci siamo noi, con le nostre tre Ape: un po’ scansiamo la corrente di persone e animali, un po’ facciamo loro scudo dai grossi e veloci fuoristrada che ci superano a sinistra. Sono turisti, o lavoratori che si affrettano a terminare la giornata prima che faccia buio. Ancora più veloci, i giganteschi camion che trasportano terra, legno, sabbia; sono i corrieri del progresso, viaggiano verso i nuovi cantieri edili, verso la realizzazione di edifici a più piani; stanno costruendo in fretta il mondo alla fine della strada e devono arrivare prima di tutti… Siamo mondi in viaggio sulla strada.

Quello rurale, tradizionale, ci saluta e ci corre affianco quando passiamo; doniamo braccialetti e magliette catarifrangenti, sappiamo che fra poco sarà buio e quegli uomini, donne e bambini hanno da camminare ancora per ore. Noi siamo ‘Il Mondo al Rallentatore’ e, se non si può certo dire di conoscere l’Etiopia in sole tre settimane, questi 2.500 km di sabbia, asfalto, pioggia, questi ponti e strade e prati e alberi e volti e mani che ti toccano con stupore, e sorrisi e sapori, li abbiamo collezionati, metro dopo metro, sobbalzando su tre ruote o arrampicandoci a piedi per sapere cosa c’era sulla cima della collina, per vedere ancora qualcosa di più di questo paese africano”.

L’ITINERARIO: VERSO IL SUD. “Siamo partiti in Ape dalla capitale, Addis Abeba, dove speravamo di tornare circa venti giorni dopo; se tutto fosse andato come previsto…se i veicoli Ape avessero resistito all’asfalto bollente, allo sterrato, al guado di fiumi ma soprattutto a noi; insomma c’erano tanti ‘se’, quasi quanti erano i chilometri… Abbiamo deciso di arrivare fino alle rive del fiume Omo, nell’Omo Valley, e ritornare verso nord sui nostri passi completando un anello che ci avrebbe ricondotto attraverso Turmi, Jinka, Key Afer, Konso, Arba Minch, Hossana, Ziway, Debre Zeyt e le principali città d’Etiopia fino alla capitale…

Siamo quindi partiti e tornati in undici, per 2.500 chilometri in venti giorni, ciascuno con le sue motivazioni, al ritmo lento del Mondo al Rallentatore, riflettendo su quel che si vede, e se si viaggia in Ape si ha anche il tempo di farlo.

Abbiamo incontrato popolazioni che le guide definiscono ‘le più vicine alla culla della vita e della civiltà, ma siamo andati oltre le due righe di descrizione dei loro usi e costumi: abbiamo avuto modo e tempo di conoscerci, dormire insieme accampati nei villaggi, conoscere i nomi dei loro figli, bere caffè e mangiare mais in una capanna, suonare davanti al fuoco e cantare insieme sotto un cielo silenzioso di stelle. Abbiamo avuto modo di fare foto, video, di scrivere resoconti e diari di viaggio, abbiamo trovato persino il tempo di lavarci, di nasconderci per scherzo zaini, passaporti, di rubarci le scarpe in corsa; c’è chi si è svegliato una mattina e nella sua tenda in mezzo alla savana c’era una gallina a fissarlo, c’è chi guidando l’Ape di notte si è ‘incontrato’ con una roccia, poi rimediando con piccone e punteruolo (e l’Ape ha comunque orgogliosamente viaggiato senza problemi fino alla meta del viaggio). Abbiamo percorso parecchia strada, tutti siamo ritornati alla fine, rimane solo da stabilire quando ripartiremo”.
La mission del Taurinorum Team (fondato da tre giovani torinesi: Ludovico de Maistre, Carlo Alberto Biscaretti e Paolo Rignon) è organizzare viaggi-avventura unendo produzione pubblicitaria e documentaristica a progetti di responsabilità sociale.

Taurinorum Team ApeWay 2015

INFO:
www.ilmondoalrallentatore.it

Seconda puntata; la precedente è stata pubblicata su Wide Piaggio Magazine 6-2015, da leggere qui:
wide.piaggiogroup.com/archive/wide6_15